Perchè il M5S non è un partito

1) Non usufruisce di finanziamenti pubblici, anzi ne chiede l’abolizione. 2) Non ha una struttura gerarchica di poteri. Ognuno vale uno. 3) I candidati devono avere la fedina penale pulita. 4) Gli eletti non possono rimanere in carica per più di due mandati. 5) Gli eletti consegnano in mano all’Assemblea del Movimento 5 Stelle le … Leggi tutto

Il Consiglio Comunale di Pistoia respinge mozione pro acqua pubblica

 

“Il Consiglio Comunale di Pistoia, con i voti del Pd e della destra berlusconiana, ha respinto la mozione che proponeva di impegnarsi in un percorso (sia pure tramite un’inevitabile gradualità), in direzione della gestione pubblica dei servizi idrici: alcuni Consiglieri del Pd e del Pdl (Mazzieri e Bartolomei) hanno fatto a gara… ad esprimere le stesse opinioni in difesa delle Spa publi/private (quelle che, in Toscana, hanno aperto la strada alla privatizzazione della gestione dei servizi idrici…

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CENTRALE ELETTRICA IN MEZZO AI VIVAI E LA POLITICA SUPERFICIALE (Tratto da www.pistoia.coldiretti.it) 07/03/2012

Tratto da www.pistoia.coldiretti.it

07/03/2012

CENTRALE ELETTRICA IN MEZZO AI VIVAI E LA POLITICA SUPERFICIALE

A pochi giorni dal verdetto della Regione Toscana, si assiste ad un assoluto silenzio da parte della politica pistoiese, su un progetto che mese dopo mese evidenzia tutti propri limiti. È il messaggio che Coldiretti Pistoia ha inviato alla politica locale e regionale, durante un incontro con la stampa, dove sono state evidenziate tutte le incongruenze tecniche, economiche ed ambientali dell’ipotizzata costruzione di una centrale elettrica a gas alle porte di Pistoia. E poi: le istituzioni locali investono risorse per qualificare sempre più Pistoia come Città Verde, ma rischia di trovarsi come biglietto da visita due ciminiere alte 40 metri.

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Alterpiano

Per la gestione dei rifiuti dell’ATO Toscana centro

Il progetto ALTERPIANO a combustione zero elaborato dal Coordinamento dei Comitati ATO Toscana Centro, propone un cambiamento culturale ed una metodologia concreta; in perfetta sintonia con le normative comunitarie, nazionali e regionali, a cominciare dall’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti, dalla protezione della salute umana e dell’ambiente e dalla costruzione di una società europea del riciclaggio.

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La rete sotto le stelle

La rete si differenzia dagli altri media (giornali, radio e tv) proprio perché, oltre a possedere le loro caratteristiche, offre anche la possibilità a tutti gli utenti di partecipare direttamente alla formazione dei propri contenuti. Stiamo parlando, quindi, di uno strumento, Internet, che ha messo in crisi molti studiosi circa la definizione stessa della natura della comunicazione. Con il web si passa, infatti, da una diffusione dei messaggi del tipo “da uno a molti” (broadcast), ad uno scambio del tipo “da molti a molti” (netcast). In altre parole, il passaggio da un modello verticale, proprietario e gerarchico della comunicazione ad un modello orizzontale e libero.

E’ chiaro che un tipo di comunicazione come quello del web non sia sempre accolto con entusiasmo dal potere politico costituito; in primo luogo in quei paesi dove il controllo dell’informazione è uno dei fattori chiave su cui si basa un regime autoritario o totalitario. In Cina ad esempio il web è libero ma il Governo spende miliardi per vagliare i siti non graditi e stipendiare persone con l’apposito compito di controllare i contenuti che gravitano sulla rete. Gli esempi potrebbero essere molti altri: pensiamo a cosa è successo non più di un anno fa nei Paesi del Maghreb: la cosiddetta primavera araba si è basata sul web come strumento di comunicazione per far conoscere al resto del mondo quello che stava avvenendo in quei Paesi dove gli altri media erano sotto la “tutela” dello Stato.

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