Alterpiano

Per la gestione dei rifiuti dell’ATO Toscana centro

Il progetto ALTERPIANO a combustione zero elaborato dal Coordinamento dei Comitati ATO Toscana Centro, propone un cambiamento culturale ed una metodologia concreta; in perfetta sintonia con le normative comunitarie, nazionali e regionali, a cominciare dall’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti, dalla protezione della salute umana e dell’ambiente e dalla costruzione di una società europea del riciclaggio.

A differenza del Piano Interprovinciale dell’ ATO Toscana Centro prigioniero degli INCENERITORI e delle DISCARICHE, viziato pure da un netto ritardo culturale rispetto alle norme comunitarie e nazionali. Il piano denominato ALTERPIANO non aggiungerà inquinamento, non distruggerà materiale e salute, ma aumenterà l’occupazione ( è stato calcolato circa 2.000 nuovi posti di lavoro, grazie alla raccolta porta a porta differenziata).

Non ci fermiamo ad un no ai “ Forni” , quindi dire che bisogna chiudere da subito gli INCENERITORI di Montale e Rufina, e cassare la scelta di quello di Case Passerini e di Testi, ed a chiudere gli impianti di coincenerimento (ad es. cementifici) ed incenerimento dei rifiuti industriali e di biomasse, ma viene fornito risposte concrete, immediatamente realizzabili, sicure, ispirate al piano RIFIUTI ZERO, tali da far diventare l’ATO un’ agenzia di cura della saluta umana e della materia e un Centro di ricerca in riprogettazione e riciclaggio.

Insistere a dire che tale alternativa non sarebbe fattibile stride con la realtà di intere regioni come Veneto, Piemonte e intere provincie come Treviso e Salerno con l’aggiunta di innumerevoli realtà comunali, in Toscana Capannori e Montespertoli per fare solo degli esempi.

ALTERPIANO si pone l’obiettivo di raggiungere la riduzione della produzione dei rifiuti urbani, il riutilizzo dei beni che possono avere ancora vita utile. Di favorire ed incentivare la raccolta differenziata domiciliare che responsabilizza tutti i cittadini e di favorire la complessa filiera impiantistica legata al riutilizzo e al riciclaggio dei beni e delle materie.

Parliamo anche di segnalare quegli errori di progettazione dei beni messi al consumo e al momento non riciclabili. Questo si ottiene attraverso la realizzazione di Centri Di Ricerca E Di Riprogettazione Rifiuti Zero formati da professori universitari, studenti e ricercatori di facoltà tecniche che artistiche e da progettisti, con la collaborazione di semplici cittadini coinvolti nelle buone pratiche e che sempre più si sono organizzati in comitati ed associazione e che si oppongono all’incenerimento e all’attuale politica di gestione rifiuti. Piccoli gesti quotidiani che se moltiplicati per milioni che siamo, modificano concretamente la qualità dei nostri suoli, acque, aria del nostro mondo.

ALTERPIANO trova la propria ragione di essere in due finalità generali e fondamentali: difesa e conservazione dei beni comuni quindi materia e acqua e produzione di beni prodotti attraverso la riparazione, la decostruzione ed il deassemblaggio, vale a dire di quell’ output che oggi non è riutilizzabile e riciclabile per errori di progettazione e subalternità alla logica perversa dell’usa e getta, sulla quale occorre intervenire, tramite i summenzionati Centri di Ricerca Rifiuti Zero per aver un input virtuoso, quindi beni e prodotti che siano realmente riutilizzabili o riciclabili.

Il danno alla salute dei vecchi e nuovi INCENERITORI viene sempre pervicacemente minimizzato, secondo la logica della rassicurazione ad oltranza.

Nessun ulteriore aggravio per la salute umana proveniente dall’incenerimento dei rifiuti può oggi essere considerato accettabile, tanto più se va ad insistere su territori già molto compromessi dall’inquinamento come la Piana fiorentina, pratesi e pistoiese su cui invece sono da intensificare azioni di prevenzione.

Esistono convincenti evidenze circa l’aumento del rischio di cancro e patologie non neo-plastiche connesso con l’esposizione alle emissioni degli inceneritori, ed in particolare circa gli eccessi di tumori riconducibili all’esposizione a DIOSSINA.

Montale, dove non si ferma l’inceneritore ma anzi lo si vuole ampliare, nonostante che il Dipartimento di Prevenzione ASL 3 di Pistoia in una indagine relativa allo stato di salute della popolazione residente rilevi “gli eccessi di mortalità statisticamente significativi; l’elevata mortalità proporzionale neoplastica, la consistente mortalità oncologica negli uomini di Agliana “ ed un profilo di salute della popolazione residenti intorno all’inceneritore di Montale, soprattutto da un punto di vista oncologico, che rende assolutamente necessario sorveglianze ed approfondimenti ulteriori ( ripreso dal Convegno nazionale- impianti di incenerimento Pistoia 2-3- dicembre 2011).

“L’assuntoche un piccolo carico tossico non danneggi si fonda sul falso presupposto che una sostanza che è stata provata essere dannosa mutagena o cancerogena può essere tollerata in piccole quantità. Il cancro, o ce l’hai o non ce l’hai!Non esiste una diagnosi del tipo: presenta un po’ di cancro” ( G. Pauli-Blue Economy-ed Ambiente).

L’incenerimento oltre che danneggiare la salute non risolve il problema dei rifiuti, sia perché lo sposta in atmosfera e in discarica dove vengono conferiti i residui tossici della combustione e della depurazione dei fumi ( dal 15% al 30% del materiale immesso nei forni!), sia soprattutto perché confligge con la riduzione dei rifiuti ed il riciclo dei materiali, in quanto una volta che questi impianti molto costosi sono stati costruiti, i gestori necessitano di una fonte continua di rifiuti per alimentarli. Oltre il 90% non sono scarti, ma materiali che possono essere immessi nuovamente nei cicli produttivi risparmiando due volte: sull’estrazione delle materie prime e sull’impatto ambientale dello smaltimento, creando occupazione e coscienza civica grazie alla raccolta differenziata.

Alter piano obbiettivi e dati

Gli obbiettivi specifici di questo nostro Alterpiano per la gestione dei rifiuti sono:

Prevenzione della produzione, riduzione dei rifiuti: dai dati forniti dall’ATO Toscana Centro, dal 2005 c’è un trend di consolidata decrescenza dei rifiuti, che a parer degli esperti è destinato a protrarsi negli anni a venire .

La prevenzione che le norme comunitarie e nazionali mettono in primo piano e quella della corretta gestione dei rifiuti. Una strada che impegna tutti a modificare lo stile di vita ed il mondo della produzione a progettare beni di consumo riducendo gli errori di progettazione, di costruzione, la compresenza di materiali non omogenei, l’uso indiscriminato di imballaggi spesso inutili.

Bisogna riconsiderare l’intero ciclo di vita dei prodotti, progettando tutto: Prodotti, imballaggio e sistemi, fin dall’inizio, “Dalla culla alla culla”, in base al principio che il rifiuto non esiste, il rifiuto è una miniera di risorse. Esempi di come si può ridurre considerevolmente i rifiuti. Compostaggio domestico, pannolini lavabili, last minute market, isole ecologiche che incentivano i cittadini a consegnare rifiuti ingombranti,eliminazione dell’acqua minerali da tutte le mense scolastiche, distributori automatici alla spina, eco sagre.

Raccolta domiciliare a tariffazione puntuale con raccolta domiciliare spinta della frazione organica. Eliminare di conferire rifiuti in forma anonima come adesso, si riduce già fisiologicamente la quantità dei rifiuti e si riesce a separare in flussi omogenei il maggior quantitativo possibile dei materiali presente nei rifiuti.

Il riciclaggio deve diventare una strategia, una tattica quotidiana socialmente condivisa, che va dal riuso di materiali scartati alla sperimentazione architettonica e non deve suonare come punitivo o atto di rinuncia.

Alter piano si basa sulla necessità di avviare cicli virtuosi a ciclo chiuso in cui scarti diventano base e input per altri processi produttivi. Una circolarità dei processi di uso, di produzione, azzerando lo smaltimento e la sua perversa logica. Si tratta di partire dalle quattro frazioni che vanno a smaltimento: frazioni secca residua, frazioni rifiuti ingombranti, spazzatura stradale, residui della selezione delle frazioni secche riciclabili ( Lattine, vetro, plastiche, carta, cartone ….) attraverso azioni di riparazione, ricerca riprogettazione. Esempio concreto di questo processo è il già ricordato Centro Ricerca Rifiuti Zero, promosso dal comune di Capannori.

Per il trattamento dei RUR ( Rifiuti Urbani Residui) si deve far ricorso ad “Impianti di transizione “ capaci di grande versatilità come gli impianti TMB ( Trattamento Meccanico Biologico) finalizzati a recuperare ancora materiali come: carta, metalli, vetro, ect..

Discarica: ci andrà non più del 12% di materiale inertizzato del rifiuto iniziale;questo quantitativo, che via via sarà sempre più ridotto, è molto inferiore anche da un punto di vista volumetrico alle ceneri mandate obbligatoriamente in discarica dagli inceneritori, che sono ceneri pesanti e leggere:veri e propri “ rifiuti speciali” ad alto contenuto di diossina che rappresentano il 15-30% del rifiuto combustibile usato e che devono essere smaltite in discariche speciali.

I costi per Alterpiano sarebbero estremamente minori almeno del 70% rispetto a quelli del Piano interprovinciale ATO Toscana Centro principalmente per il non ricorso agli inceneritori perché L’INCENERITORE E’ LA GESTIONE DEI RIFIUTI PIU’ COSTOSA IN ASSOLUTO, bisogna considerare anche il risparmio sullo smaltimento ed anche il risparmio sul costo delle raccolte domiciliarizzate rispetto a quelle stradali. Non è vero che le raccolte differenziate porta a porta costano troppo: i dati delle metodologie di raccolta differenziata con il sistema porta porta, dimostrano che fino ad una percentuale del 70% non c’è aumento del costo della raccolta. Dopo il 70% di Raccolta Differenziata i costi di raccolta aumentano seppure in modo contenuto a causa delle necessità di una informazione più capillare.

L’85% degli investimenti del piano interprovinciale ATO TOSCANA CENTRO sarebbe assorbito dallo sviluppo del ciclo complessivo dell’incenerimento ma con tutta probabilità ad “opera” concluse queste percentuali salirà ancora di qualche punto percentuale. Per gli inceneritori solo gli oneri finanziari per gli anticipi bancari ammontano a 164, 69 Euro/Tonnellata. Senza i Certificati Verdi che in Italia vengono donati in modo truffaldino alla lobby dell’incenerimento gli inceneritori chiuderebbero.

Nuova occupazione con Alterpiano

Il solo flusso occupazionale delle raccolte differenziate porta ad un’aggiunta occupazionale di 1 lavoratore ogni 1000 abitanti. In Ato Toscana Centro si avrebbe così intorno ai 2000 nuovi posti di lavoro.