Cara mia amata Pistoia ti scrivo…

Cara mia amata Pistoia ti scrivo, mi chiamo Maurizio Giorgi e da 40 anni suonati vivo dentro le tue cerchia… Sono felice di vivere sulla tua terra che mi ospita e per ora mi ha sfamato ma..oggi sono molto preoccupato per te…

Ricordo gli anni 80/90, quando con spensieratezza attraversavo la mia adolescenza per le tue strade e la gente era sorridente e si salutava da un marciapiede all’altro..Quanto tempo è passato… Oggi è più facile vedere qualcuno cambiare lato della strada…

Negli ultimi 25 anni ti ho vista cambiare tanto… da città fiorente e ridente a città dimenticata da molti, presi dal balzo in avanti della società…

Oggi molti pistoiesi escono dalle tue mura per cercare lavoro e nella loro scia intanto si sono lasciati estinguere arti & mestieri…  Quei mestieri che ti identificavano come città di artigiani, commercianti e agricoltori ma ritenuti non più convenienti o dignitosi.. Non è colpa tua amata Pistoia ma di chi ti ha gestito fino ad oggi..

Chi ha permesso per interesse economico che i mestieri fossero soppiantati dalla grande distribuzione e aziende forestiere che dopo il primo investimento  hanno portato e porteranno via i “nostri” soldi senza reinvestirli nella tua bellezza e nella tua prosperità… Cara quanto mi sei Pistoia… Sono indignato nel vederti trattare cosi…

Ti vedo ferita e mi sento altrettanto..

Ricordo sempre le migliaia di persone che si incontravano durante le varie feste estive che ti coloravano di giorno e di notte e con quanto spirito di collaborazione venivano proposte.. Resistono oggi solo alcune feste paesane del circondato… ma in netto calo anche loro…

Ricordo quando per le tue strade non occultavi la paura di una rapina o di uno spacciatore dietro l’immondizia (il suo posto naturale)…  ma trovavi persone che con gentilezza ti porgevano il saluto.

Ricordo che da bambini potevamo giocare sui tuoi prati anche a sera e da soli, senza la paura di essere possibili vittime di violenze di sorta..

Ricordo i tuoi giardini gremiti di bimbi festosi accompagnati dalle proprie madri.. Oggi non sono più cosi, la vita cambia e le madri costrette a lavorare per aiutare nel mantenimento della famiglia hanno abbandonato le tue oasi verdi… Ed i figli crescono da soli… (come se non fosse un lavoro far crescere dei figli)..

Il rispetto, la cortesia ormai, sono elementi più unici che rari, soverchiati dall’arroganza e la presunzione di un egoismo indirizzato solo al bene privato… Il fare testa o croce per l’amministrazione locale, scegliendo il meno peggio ti ha fatto perdere l’antica identità, mia amata Pistoia… Ecco cosa ti è successo!!

La politica non ti ha saputo aiutare, ti ha usata e sfruttata… Questa è la verità.. Dovrebbero essere i tuoi figli cittadini  ad occuparsi di te e non dei politici che sicuramente favoriscono l’investitore di turno piuttosto che l’impresa locale che può sfamare molte bocche..

Chi avrebbe pensato che oggi saresti stata cosi deturpata nella tua natura sociale?..

Oggi ti vedo come una donna vecchia e rassegnata al proprio destino…. Stanca di urlare e di non essere ascoltata nei propri bisogni da figli ingrati votati a ben altri ideali…

Amata Pistoia meriti molto di più di questa mera vita da centro-dormitorio… Meriti dei figli che ti facciano tornare a sorridere, dei cittadini che si impegnino per risollevare il lavoro e i valori in una città antica nell’orgoglio e nelle tradizioni…

Basta parole non seguite dai fatti..

Anch’io mia amata Pistoia sono un tuo figlio, un tuo cittadino e per non vederti andare ancora alla deriva inizierò ad urlare al tuo posto i tuoi bisogni e cercherò di soddisfarli… nella speranza di essere seguito da molti nell’esempio…

Cara mia amata Pistoia, non ti abbandonerò stanne pur certa… un figlio non può abbandonare la propria madre nel bisogno, un cittadino non può abbandonare all’agonia la propria città.. Mi hai dato tanto ed è giusto che ora sia io come cittadino a restituirti l’attenzione.

Maurizio G.