Perché siamo con Beppe Grillo senza se e senza ma

22 Marzo 2012
Perché siamo con Beppe Grillo senza se e senza ma
di MASSIMO BUGANI
Bologna –
Noi sottoscritti Massimo Bugani, Federica Salsi e Marco Piazza vogliamo esprimere con chiarezza il nostro pensiero in merito alle polemiche di questi giorni sorte fra alcuni attivisti e Beppe Grillo.
Da novembre 2010, ovvero da quando siamo entrati ufficialmente in campagna elettorale per le elezioni amministrative di Bologna di maggio 2011 abbiamo fatto un percorso incredibile e pieno di soddisfazioni.
Una trentina di incontri nei quartieri e tantissime assemblee con gli attivisti hanno costruito il nostro programma, giorno dopo giorno, fatica dopo fatica, centimetro dopo centimetro. Né Beppe Grillo, né alcuno dello staff ci ha dato la benché minima indicazione, nessuno di loro ha cercato di darci una linea, nessuno di loro ci ha chiesto di modificare una virgola al nostro lavoro. Non c’è stata la minima invasione, non c’è stato alcun diktat, non c’è stato alcun vincolo su nulla. Abbiamo autonomamente scelto le sale, gli incontri e i confronti con le altre forze politiche a cui partecipare in campagna elettorale. Abbiamo autonomamente scelto luoghi, tematiche, costi e modalità della nostra campagna elettorale.
Ricordiamo che un pomeriggio
di marzo, proprio due di noi (Massimo Bugani e Marco Piazza) andarono addirittura a Milano per chiedere un aiuto allo staff per la nostra campagna elettorale. Non ci sentivamo abbastanza sicuri delle nostre scelte e volevamo avere un parere di Beppe e dello staff. Rientrammo a casa quasi dispiaciuti perché in quel pomeriggio ricevemmo solo incoraggiamenti morali, ma nessuna indicazione su quelle che dovevano essere le linee, le dinamiche e lo stile del rush finale della nostra campagna elettorale.
“Dovete credere in voi stessi, nel gruppo di Bologna che lavorava con voi, nella forza della rete e in nient’altro – ci disse Casaleggio – non dovete avere paura di non essere all’altezza perché se siete onesti e corretti non dovete temere niente e nessuno.
Noi non vogliamo e non dobbiamo dirvi niente di più, il progetto del M5S funziona se voi lavorate con i cittadini bolognesi e con i comitati. Non vi serve altro”.

Eravamo in auto, in autostrada, diretti verso Bologna e continuavamo a ripeterci ingenuamente “ma perché non ci aiutano? A Bologna potremmo fare davvero il botto con un piccolo aiuto mediatico e di comunicazione. A Bologna il PD è in crisi dopo il caso DelBono, il PDL e la Lega sono uniti ma divisi, l’UDC praticamente è scomparso, le altre liste civiche hanno soldi da spendere ma non hanno forza. Perché non capiscono che a Bologna c’è la grande occasione?
Perché non capiscono che Bologna potrebbe fare da traino per tutta Italia?”
Eravamo un po’ spaventati e un po’ auto esaltati in un miscuglio di tensione ed emozione costante che ci faceva passare in pochi secondi da picchi di euforia a sprofondamenti di sconforto.
Poi è
arrivato il giorno delle elezioni, l’incredibile risultato del 9,5% ottenuto in un Comune che presentava 9 candidati sindaco e che vedeva in gioco molte centinaia di migliaia di euro a sostegno anche di piccole liste. Fu un trionfo.
Il giorno dopo eravamo dentro, buttati
qua, all’interno del consiglio comunale. Interviste a raffica, un po’
di burocrazia per avere gli uffici e i pc attivi, e poi via, in commissione, a confrontarci con politici molto più esperti di noi, a scoprire ogni giorno qualcosa, a cercare di capire come funziona la macchina, a studiare il regolamento e gli strumenti a nostra disposizione. Gli altri consiglieri sapevano tutto, i loro pc erano già pieni di programmi utili al lavoro del consiglio, programmi che noi invece ci siamo dovuti sudare e guadagnare col contagocce, giorno dopo giorno. Ogni mattina ci trovavamo davanti ad un problema diverso, ad un ostacolo da superare, e allora via a cercare la soluzione, a fare domande ai consiglieri più esperti, alle segretarie degli uffici comunali, agli uscieri e a vigili urbani. Eravamo spugne, tutto quello che ci passava sotto il naso doveva essere memorizzato e aiutarci a crescere in fretta.
Un po’ di coraggio, un po’ di incoscienza e soprattutto tanto impegno, tanta serietà e la dedizione totale ci hanno portato dopo un paio di mesi ad essere sicuri, ad avere in pugno la situazione, a farci percepire che il gap empirico che ci divideva inizialmente dagli altri consiglieri era stato annullato, o comunque di molto ridotto, in poco tempo.
Eravamo a luglio 2011 e da allora ad oggi il nostro ufficio è un continuo viavai di cittadini, attivisti e simpatizzanti che ci aiutano nel nostro lavoro e che ci danno costante supporto tecnico e morale. Abbiamo detto “il nostro ufficio” anche se in realtà ne avremmo uno a testa, perché è troppo forte per noi la necessità di respirarci l’un l’altro, di lavorare in continuo contatto fra di noi e il nostro segretario Stefano Negroni, di ascoltarci anche quando pensiamo ad alta voce, di sorreggerci quando abbiamo un attimo di sconforto, di abbracciarci quando l’inganno di un sorriso non riesce a nascondere la delusione di un giorno o la voglia di urlare e piangere.
Oggi è il 21 marzo 2012 e a distanza di tanti mesi dal giorno in cui andammo a Milano chiedendo aiuto, capiamo e apprezziamo totalmente la scelta di Beppe Grillo e dello Staff di non aiutarci, di lasciarci liberi, di lasciarci fare. Oggi li ringraziamo di cuore per quella scelta e per tutto ciò che è seguito da allora ad oggi, perché in quella scelta capiamo che è insito il messaggio del M5S e la sua essenza rivoluzionaria.
È lampante anche il caso dello Jus Soli, della cittadinanza ai figli di immigrati. Anche in quel caso abbiamo avuto una grandissima dimostrazione di coerenza e di assoluto rispetto per la nostra attività e per le nostre scelte. Beppe Grillo non era convinto di votare SI al testo che ci era stato presentato in comune, ma il gruppo di Bologna e noi 3 consiglieri invece lo eravamo. Un giornale fece addirittura un titolo bomba “Bugani si ribella a Grillo” davanti ad una semplice dichiarazione di Massimo che aveva detto ai giornalisti che lo punzecchiavano che avrebbe votato sì con convinzione.
Molti
giornali sognavano e attendevano un’epurazione, un’espulsione sensazionale ed eclatante per poter fare titoli e articoli per molti giorni. Invece ci fu solo una telefonata, Massimo e Beppe si parlarono serenamente sostenendo i propri punti di vista con la massima serenità e la conclusione di Beppe fu nuovamente: “voi vi dovete sentire assolutamente liberi, io non decido niente, è la rete di Bologna che è sovrana, state tranquilli.”
Per questo motivo e per molti altri momenti in cui Beppe ha dimostrato grande coerenza e sensibilità nei nostri confronti noi ci sentiamo in dovere di manifestare il nostro totale appoggio e sostegno ad una persona che non ha MAI invaso il nostro campo di azione e che non ha MAI chiesto di modificare una virgola del nostro lavoro.
Sentiamo parlare di dittatura, di padre padrone, di capo severo, di gerarca, di urlatore violento. Noi abbiamo invece conosciuto un uomo libero, sereno, puro e sensibile come pochi altri. Non crediamo che i partiti, a partire dallo stesso PD che tanto fa rumore in questi giorni contro Beppe Grillo, possano vantare un decimo della nostra libertà di azione e di lavoro, pressati come sono dalle imposizioni dei loro tanti luogotenenti o caporali di turno.
Questa è la nostra
testimonianza che ci preme dare a tutti voi per offrire più elementi e nuovi spunti di riflessione.
Qualora avvertissimo la benché minima
pressione o forzatura nei nostri confronti, nei confronti del nostro lavoro e della nostra libertà di azione (fatti salvi i punti fermi del nostro movimento) da parte di Beppe, non perderemmo un secondo in grida e polemiche, ma toglieremmo semplicemente il disturbo ritenendo ormai svanito e annientato lo spirito del M5S nel quale crediamo fermamente.

Siamo però altrettanto convinti, a differenza di altri attivisti o eletti del M5S, che il movimento non debba creare miti o gerarchie interne in nessun modo e in nessuna forma, e che i principi elencati da Beppe siano basilari affinché ciò non avvenga. Nessuno di noi è indispensabile (noi compresi). Siamo tutti intercambiabili, ma ognuno di noi è importantissimo e deve proteggere il proprio stile e la propria unicità con forza, amore e coraggio, ma non deve avventurarsi in scuole di politica o credersi migliore o più importante di altri.

Riteniamo inoltre che l’esperienza all’interno delle istituzioni non sia fondamentale!
Bastano 2 mesi di rodaggio a delle ragazze e ai dei ragazzi puliti, onesti e coraggiosi, per diventare bocche da fuoco all’interno delle istituzioni, per scoprire scandali e sprechi, per fare sentire il fiato sul collo a politici abituati ad operare in assenza di alcun controllo del loro operato. Per questo crediamo che i ragazzi che andranno in parlamento (se ci andremo) faranno benissimo anche se non sono mai stati un giorno all’interno delle istituzioni.
Chi verrà in comune dopo di noi farà sicuramente come e meglio di noi perché avrà già respirato il nostro lavoro, i nostri errori, avrà visto le lacune e le cose da migliorare di chi l’ha preceduto.
Noi dobbiamo
solo credere nel nostro progetto, nelle nostre IDEE, nei nostri cuori, ma soprattutto dobbiamo credere nella forza e nelle potenzialità di chi ci sta attorno. I nostri ruoli hanno la stessa importanza, non c’è alcuna differenza tra eletti e non eletti, ognuno di noi è semplicemente un importantissimo pezzetto di questo meraviglioso mosaico che è il M5S.
Ci dobbiamo dimenticare i nomi!

Gli eletti di
oggi, quelli che sono all’interno delle istituzioni, non sono i miti
del M5S, sono solo i primi pazzi che si sono buttati nell’avventura.
Noi non siamo i migliori, noi siamo semplicemente i primi e noi
sogniamo che fra qualche mese, dopo le prossime elezioni
amministrative, ci siano così tanti guerrieri a 5 stelle che si possa
fare fatica a ricordare tutti i nomi di chi è stato eletto.
Se vogliamo
essere diversi davvero da tutti gli altri dobbiamo puntare a questo.

Ogni cittadino a 5 stelle non è importante solo quando viene eletto,
ogni cittadino a 5 stelle è importante SEMPRE e comunque.
Alcuni
consiglieri eletti dicono di sentirsi cavie, ma questo era un fatto
certo e assodato. Noi siamo parte di un esperimento politico
affascinante, nuovo e rivoluzionario, ma non siamo obbligati a farlo
per sempre. Se ci sentiamo stanchi, stremati o sfruttati da
chicchessia, possiamo serenamente cedere il passo e il testimone a
qualcun altro, a qualcuno che porterà avanti il nostro lavoro e
proseguirà il nostro percorso.
Ribadiamo la nostra piena fiducia in
Beppe Grillo e nel suo operato, orgogliosi di fare parte di questo
movimento e di questa grandissima avventura a 5 stelle.

Un mega
abbraccio a tutti,
Massimo Bugani – Marco Piazza – Federica Salsi