Un manifesto per il futuro

E’ difficile convincere l’interlocuotore circa l’importanza di un argomento, soprattutto quando lo si chiama in causa. Ha sempre paura che ci sia la fregatura. Ormai saturo di imbonitori, saltimbanchi, venditori di fumo e briganti di ogni fatta, non crede più che l’affare che gli vien proposto sia buono per lui. Diffida sempre. A buon ragione. Ma sorretto dalla forza dell’onestà, il probo cittadino 5 stelle tenta un’escamotage comunicativa per colmare questo gap. Per far capire quanto l’altro debba sentirsi coinvolto nella questione parte dalla terminologia. Non può usare il “noi” (inclusivo dei cittadini) quando parla delle battaglie di civiltà che sosterranno insieme. Sarebbe un eccesso di confidenza, come fosse già scontato il coinvolgimento attivo dell’altro; ma nemmeno può usare il “voi” cittadini, per separare gli attivisti del movimento da coloro che non lo sono. Perchè questa differenza non esiste. Gli attivisti del movimento sono solo cittadini, niente di più, niente di meno. Ma sono schierati! Mettono in gioco qualcosa di loro, invero la cosa più importante e scarsa, il tempo. Lo mettono a disposizione degli altri. Sono schierati. Questo è un fatto. Usare il “voi” tra un attivista 5 stelle ed un cittadino implica una distanza fittizia, inventata ed alimentata dalle leggende del mondo quale è stato e non sarà più. La lingua italiana non riesce a colmare questa lacuna, allora inventiamo un termine – pratica di moda – , inventiamo il termine “Vnoi”, che ci piace anche assai, perchè potrebbe indicare un classico Viva noi, o un beneaugurante Vittoria, ma anche il Vday e la V in moVimento. Pure cinque in numeri romani. Mamma mia, quanto c’azzecca ‘sta parola!
Cosa ne è dei cittadini oggi? Potremo porci la stessa domanda circa gli italiani, o gli europei, o l’umanità intera. Ma sarebbe un’inutile ed infruttuosa elucubrazione mentale. Possiamo fare qualcosa su scala Nazionale? Sicuramente. Ma non qui ed ora. Voliamo basso. Possiamo fare qualcosa di concreto per la nostra città e per il territorio? Sicuramente. Qui ed ora. Possiamo diventare i tutori della trasparenza e dell’equità, gestire le nostre risorse, partecipare alle scelte sul nostro futuro. Possiamo farlo soprattutto grazie al metodo della democrazia diretta. Rousseau teorizzava che le democrazie rappresentative sono necessarie per amministrare zone molto vaste, non piccole città o paesi, dove è praticabile la democrazia diretta, con la gente che scende in piazza per decidere sulla cosa pubblica. I tempi sono cambiati, ma non in peggio, in questo caso. Non mancano spazi in grado di contenere qualche migliaio di cittadini, ma soprattutto, oggi abbiamo la rete. Grazie a questo strumento, la democrazia diretta potrà diventare metodo universale di consultazione e di decisione. Anzi, lo diventerà sicuramente, con i suoi tempi. L’inevitabile può solo essere anticipato o rimandato, non evitato. La rete sta mietendo tante vittime illustri ed a molti sta facendo venire le palpitazioni. Hanno i piedi nella fossa e adesso lo sanno.
Qualcuno ci chiede il programma. Il Movimento 5 stelle ha un programma Nazionale, uno Statuto e una filosofia alla quale uniforma ogni azione. Esistono poi i programmi locali, tra cui quello di Pistoia, che vengono elaborati calandoli sulle singole realtà, con autonomia territoriale. Il programma del M5S di Pistoia non è qualcosa di definitivo, di statico, che deve essere bevuto così com’è. E’ in itinere. E’ in viaggio. Si tratta di un work in progress, un lavoro in progresso. Dobbiamo completarlo Vnoi, da oggi fino al momento delle elezioni, ma anche dopo. Quando dalle parole passeremo ai fatti. Non crediamo sarà poi tanto difficile, quando saremo tanti. Quel che è certo è che agiremo con limpidezza, trasparenza, onestà, per poter pretendere altrettanto. I cittadini, Vnoi, avremo il potere, se lo vorremo. Anche questo è un fatto.
Se Vnoi non riusciamo a prenderci i nostri spazi decisionali nemmeno se ci viene data la più eclatante delle occasioni, quale è rappresentata da questa tornata elettorale, allora sia legittimo e giustificato lo status quo, perchè è quello che desideriamo o che riusciamo ad ottenere, sia giusto restar schiavi dell’inadeguatezza e della viltà, prima ancora che d’una classe dirigente di un altro pianeta. Crediamo che il sunto di Gaber “libertà è partecipazione” sia quanto di meglio l’artista potesse lasciarci in eredità e che quell’appello così accorato sia oggi ancor più attuale e urgente.
Per sviluppare il programma per il nostro comune c’è bisogno di tutti gli uomini liberi e di buona volontà, di idraulici come di veterinari, di ingegneri come di muratori, di disoccupati come di dentisti, di giovani come di vecchi, di animali, di avatar. Ognuno darà quello che può, per quanto può. La fortuna delle sue idee dipenderà da lui, da quanto ci crede, da quanto si mette in gioco, da quanto si libera dall’essere solo un apolita guardone della politica e diventa un cittadino, cioè un politico (polis = città). Il M5S non rappresenta l’antipolitica, ma la politica, nel senso vero ed originario del termine. Partecipando attivamente, ognuno darà e riceverà. Adesso è il momento di dare, non soldi e sangue a questo sistema vampiro, ma dare Vnoi stessi per altri Vnoi stessi. Non fa nemmeno tanto male. Spendersi per Vnoi, dico, non fa poi tanto male. E’ solo un cambio di prospettiva. All’inizio può dare la sensazione di stordimento, nonchè di perdita, di perdita di tempo, di soldi, di chissà cos’altro. Con il passare dei giorni, però, si fa spazio un senso di euforia, di gioia, di soddisfazione. La tua faccia si apre in un sorriso, i tuoi polmoni si dilatano e hai voglia di gridare. Io l’ho provato. Molto terapeutico. Anche questo è un fatto. Il benessere continua nei giorni a seguire, finchè non diviene una costante nella tua giornata. Il tuo atteggiamento nei confronti delle cose muta, assume sembianze decisamente migliori, positive, colme di speranza e fiducia. Il sole torna ad essere sole, la luna luna.